
Per primo è stato Freud a paragonare la nostra psiche a un iceberg, dove la parte emersa corrisponde alla parte conscia, mentre l’enorme parte sommersa, molto più grande di quella esterna e visibile è la parte inconscia.
Io credo che esista un rapporto, tra coscienza e inconscio, molto più aderente a quello che ho potuto verificare nelle mie esperienze a contatto, tramite l’ipnosi, con l’inconscio dei pazienti: può essere rappresentato dall’immagine in cui la coscienza appare come “uno scoglio in mezzo a un mare di processi inconsci”. Quindi la consapevolezza appare come uno strumento per osservare la realtà esterna e il mare, con i suoi abissi, con le sue creature e le sue leggi, ne costituisce l’ignoto universo.
L’inconscio è quella parte delcervello dove si svolge la maggior parte del lavoro della mente.
Per poter capire meglio cos’è l’inconscio lo possiamo intendere come un grande archivio di competenze automatiche, la fonte delle nostre intuizioni e il motore di elaborazione delle informazioni.
Il nostro inconscio registra tutto comprese anche le percezioni più fugaci, che vengono conservate nella mente inconscia ancor prima che possiamo renderci consapevoli.
Se in tempi non molto lontani la scienza riteneva che fossero i nostri stessi geni a determinare le nostre caratteristiche, oggi i nuovi risultati scientifici dimostrano che noi possiamo cambiare molte cose della nostra vita, compresa la nostra salute.
E questo, semplicemente cambiando il modo in cui interpretiamo gli eventi e le situazioni che ci accadono, ovvero cambiando la nostra realtà.
Ma la cosa ancora più sorprendente è che se riuscissimo a dirigere la nostra mente verso atteggiamenti positivi e costruttivi potremmo vivere una vita più sana e di qualità migliore a prescindere dal corredo genetico da cui siamo partiti. Infatti, l’ atteggiamento positivo o negativo invia messaggi diversi alle cellule del nostro corpo e può effettivamente riprogrammare la loro salute e il comportamento.
Le moderne neuroscienze hanno scoperto che si può anche cambiare la struttura cellulare trasformando cellule malate in cellule sane. Questo ci può far comprendere il grande ruolo del nostro inconscio nel miglioramento della nostra vita.
Infatti, se da una parte c’è la mente conscia che ci guida nel controllo razionale e logico degli eventi, dall’altra c’è la mente inconscia che svolge tutte le operazioni di riprogrammazione delle emozioni, impiegando le risorse necessarie per ottenere i cambiamenti che vogliamo.
Detto così sembra quasi che possiamo fare delle magie…
In realtà “noi tutti siamo dei maghi, maghi che sono prigionieri di un incantesimo che ci ha fatto dimenticare di saper fare delle magie…”.
Spesso capita che i miei pazienti si aspettano che io li induca in ipnosi, in modo tale che quando si risvegliano sono guariti dalla loro ansia, dalla bulimia, dalla fobia… Questo è un atteggiamento superstizioso: confidano nell’intervento soprannaturale, nel miracolo, scaricando la responsabilità del loro cambiamento sullo psicoterapeuta. Io non posso fare questo genere di magie… Solo il paziente ha la possibilità di cambiare se stesso. Il mio lavoro consiste nel condurlo all’interno del suo inconscio per guardare in faccia le sue paure e i suoi limiti, per poi affrontarli e superarli.
Le neuroscienze affermano che noi siamo consapevoli solo del 5% del potenziale del nostro cervello. Ciò significa che la nostra attività cognitiva è in funzione solo per il 5% o anche meno durante la giornata.
Il restante 95% è inconscio e mette in azione col suo pilota automatico i programmi precedentemente caricati.
L’inconscio processa le informazioni alla velocità di 40 milioni di bit al secondo, mentre la mente cosciente è molto più lenta infatti processa i dati a soli 40 bit al secondo.
Questo indica che la mente inconscia è molto più potente della mente cosciente ed è la mente inconscia che modella la nostra vita, quindi è lì che bisogna intervenire per generare il cambiamento.